CEZARY BODZIANOWSKI
Cezary Bodzianowski (Łodz, Polonia, 1968) studia tra 1988 e 1990 alla Fine Arts Academy di Varsavia e tra 1990 e 1994 all’Académie Royale des Beaux Arts ad Anversa.
Artista insolito e poco conosciuto al di fuori dell’Europa Orientale anche a causa della sua posizione di resistenza nei confronti del mercato dell’arte, che si rivela attraverso la scelta di esprimersi preferibilmente nella fugacità di azioni performative, compiute solitamente lontano dagli occhi del pubblico oppure in presenza di osservatori fortuiti. Acuto osservatore della società e del mondo dell’arte, si occupa di questioni legate allo scorrere consueto della quotidianità creando un’azione disturbante nei confronti della nostra ordinaria percezione della realtà e alterando discretamente l’ordine stabilito della nostra esistenza quotidiana. La sua creazione consiste nell’introdurre un immaginario personale dentro la realtà universale.
Bodzianowski non rispetta le regole essenziali della performance, non si preoccupa della sua durata, del suo pubblico, ne’ della necessità di un finale eclatante. Si tratta piuttosto di azioni semplici, di natura discreta, invenzioni stranianti e assurde, atti unici ambientati nella quotidiana consuetudine, spesso documentate tramite filmati o semplici reportage fotografici realizzati dalla moglie Monika Chjonicka, talvolta unica spettatrice degli eventi. L’artista stesso, protagonista delle azioni che inscena, definisce il suo lavoro come un “personale teatro di avvenimenti” che offre molte attinenze con la corrente dadaista.
Numerose le performance in istituzioni e gallerie: Tirana Biennale, Albania, 2001; Wiener Secession, Vienna, 2001; Salzburger Kunstverein, Salisburgo, 2002; Kölnischer Kunstverein, Colonia, 2003; Biennale di Praga, 2005; Mumok Wien, Vienna, 2006; Kunsthaus Graz, Graz, 2006.