ARMIN LINKE
Armin Linke (Milano, 1966) inizia la sua attività lavorando come assistente presso il grande ritrattista Enzo Nocera e il Superstudio e dedica la sua attenzione al teatro, all'arte e agli artisti contemporanei, documentando gli allestimenti di Documenta a Kassel (1992) e della Biennale d'Arte a Venezia (1990 e 1993). L'iniziale passione per la scena teatrale e per il mimo, rappresentazione gestuale del corpo concentrata sul viso, diventa l'anima della sua opera professionale ed artistica.
La sua ricerca si muove attraverso l’utilizzo di mezzi espressivi diversi, video, fotografia, installazione, performance; il suo sguardo cerca di proporre nuove visioni coscienti della realtà contemporanea. Il suo approccio non dimentica il lato politico e sociale delle situazioni, oltre alle forme del linguaggio artistico in sé, raccontando mondi e situazioni per immagini. Significativo a questo riguardo il suo lavoro sul G8 di Genova, dove Linke fotografa dall’interno l’ambiente fisico, sociale, psicologico e culturale che ha generato l’evento e ne ha ricevuto le conseguenze. Dagli anni Novanta lavora a un archivio di immagini in crescita progressiva sulle diverse attività umane e sui nuovi paesaggi naturali e artificiali, cercando di documentare situazioni in cui i confini tra finzione e realtà si assottigliano e diventano invisibili.
Importanti le partecipazioni a Biennali di arte contemporanea, tra le quali si ricordano l’ultima Biennale di Architettura di Venezia (2000), dove ha “messo in scena” il suo vastissimo archivio di immagini e i visitatori potevano scegliere una tra le mille stampe gettate a caso in una grande scatola; la Biennale di San Paolo (2002), dove due grandi stampe fotografiche a colori sono affiancate da una scenografia con dei video sui quali scorrono immagini dell’archivio dell’artista; la Biennale dei Caraibi organizzata a St Kitts da Maurizio Cattelan (2001). Dal 1998 lavora al progetto 4Flight, due volumi sui fenomeni che stanno modificando il sistema vivente del Pianeta. Linke collabora anche con riviste nel campo della moda, del design e dell’arte. Dal 1995 lavora al progetto Instant Book, una serie di libri fotografici dedicati al tema della trasformazione del concetto di corpo. Negli ultimi anni presenta mostre personali presso importanti spazi pubblici e privati: Storefront, New York (2004), Biz-Art, Shanghai (2004), Galleria Civica, Modena (2003), Galleria Marabini, Bologna (2000), Studio Massimo De Carlo, Milano (1999) e partecipa a mostre collettive, tra le quali: Scapes, Haus der Kunst, Merano (2004), 50° Esposizione Universale d’Arte, Biennale di Venezia (2003), Far away so close, Aosta (2003), Side Effects, Triennale, Milano (2002), Cities on the Move, Hayward Gallery, London (1999), Berlin Biennale (1998).