27 aprile – 7 maggio 2007
La necessità di essere estranei per destare i sensi su una terra che guarda all’Europa, ma che profuma intensamente di Oriente. Una ricerca di dettagli colti in spazi sospesi tra un qui e un altrove: spezie, polvere, terra, rosso, preghiera, nero, velo, sole, sacro… I suoni e il silenzio dei mercati, la luce poi il buio delle moschee, il caldo della terra, il fresco del marmo. Fruscio di stoffe e bisbigli come preghiera che magicamente si fa canto.
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