27 aprile – 27 maggio 2007
Il quotidiano transita, accelera, attraversa vuoti e architetture delle città; ne abita i crocevia, si condensa ai margini. Non spazi, ma luoghi possibili. Paesaggi percettivi e relazionali che si stratificano sulle superfici fisiche, le graffiano e rivelano itinerari nuovi: geografie mutevoli colte da passi svelti che scorrono sfocando in superficie come a sfogliare le pagine di un libro dove è l’urgenza del tempo che riscrive lo spazio.
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