Zygmunt
Bauman è nato in Polonia nel 1925. Fuggito nel 1939 con la
famiglia in URSS in seguito all’invasione del suo Paese per
sfuggire alla persecuzione contro gli ebrei, si arruola in un corpo
di volontari polacchi per combattere contro i nazisti. Finalmente
rientrato a Varsavia, cerca di realizzare il suo sogno di studiare
fisica. Ma davanti alla distruzione della sua terra, Bauman decide di
dedicarsi ai “buchi neri” del Paese e “del big bang della sua
resurrezione” e sceglie così di occuparsi di
sociologia.
Oggi, Zygmunt Bauman, considerato il teorico della
postmodernità, insegna Sociologia nelle Università di
Leeds e di Varsavia. Nelle sue opere si occupa di una serie di temi
rilevanti per la società e la cultura contemporanea:
dall’analisi della modernità e postmodernità, al
ruolo degli intellettuali, fino ai più recenti studi sulle
trasformazioni della sfera politica e sociale indotti dalla
globalizzazione.
Tra le più recenti pubblicazioni in italiano, si ricordano: La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, 2000; Voglia di comunità, Laterza, 2001; Modernità liquida, Laterza, 2002; La società individualizzata. Come cambia la nostra esperienza, il Mulino, 2002; Lavoro, consumismo e nuove povertà, Città Aperta, 2004; Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi, Laterza, 2004; Fiducia e paura nelle città, Bruno Mondatori, 2005; L’Europa è un’avventura, Laterza, 2006; La decadenza degli intellettuali. Da legislatori a interpreti, Bollati Boringhieri, 2007 (Biografia in parte tratta da www.festivalletteratura.it )