Salone Tirelli

30 aprile - 8 giugno 2008 

 

 

Attraverso una serie di autoritratti, Pierre et Gilles sperimentano un nuovo modo di rappresentare il corpo umano ponendosi in netto contrasto rispetto alla loro produzione precedente.
I due artisti voltano le spalle all’atmosfera solare ed edonistica che caratterizza le loro creazioni più note e lo spettatore fatica ad interpretarne il senso: in un primo momento non si distingue, infatti, che un caos composto da fosforescenze e forme torturate. Ma questa prima impressione non ha niente di ripugnante. L’apparente ermetismo di queste opere esercita immediatamente sullo spettatore un grande fascino. Le immagini della serie possono essere interpretate secondo diverse e complementari griglie di lettura. I due artisti continuano a dar prova della loro implacabile esigenza di perfezione, che li rende capaci di produrre immagini di una prodigiosa complessità senza ricorrere mai alle facilitazioni dell’informatica.

 

Fotografia Europea ha individuato cinque autori europei di cinque periodi e contesti diversi, in grado di offrire le principali sfaccettature – nonché, in alcuni casi, una riflessione teorica di prima mano - del nostro problema. Questa sezione ricostruisce, alle spalle dell’attualità, qualche rimando storico per campionature pertinenti che esemplificano un percorso possibile, recuperando figure famose ma eccentriche rispetto alle riflessioni più diffuse. Oltre a Pierre et Gilles fanno parte di questa sezione Raoul Hausmann, Jorge Molder, Paolo Gioli e Wols.