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Elena Arzuffi

Dopo essersi laureata in semiotica all’università di Bologna, frequenta un corso di specializzazione in tecnologie digitali e successivamente si dedica alla postproduzione video, contemporaneamente insegna in corsi specialistici all’Istituto Europeo di Design (IED) a Milano. Dall’anno duemila si dedica alla realizzazione di fotografie, disegni,video ed installazioni ambientali e sonore. Partecipa a molte esposizioni, ed inizia la sua collaborazione (che continua ancora) con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, infatti nel 2002 partecipa alla mostra Exit a cura di Francesco Bonami, successivamente realizza anche immagini coordinate per vari committenti. Si dedica alla realizzazione di video che hanno la caratteristica di miscelare disegni ad immagini e partecipa a numerose rassegne e festival: è più volte presente a Video.it alla Gam di Torino 2001/2/3/4, partecipa a Visivamente inserito nel festival della filosofia di Modena, Invex a Tokio, Videoabend a Monaco, Unimovie a Pescara, Burned children of america a Treviso, Magic mistery tour a Chicago e Liquida.mente a Firenze. Viene invitata a Fuori pista mostra realizzata in ricordo di Carlo Mollino a Sauze D’Oulz e a m.m.m. al Gertrude Contemporary Art Space di Melbourne. Prepara personali indagando con svariati media, compresa l’installazione, le psicologia umane che più la incuriosiscono e così realizza a cura di Gabi Scardi: Lovely nest a Padova, poi Indoor sowing a cura di Chiara Agnello a Milano, Sull’acqua a cura di Elena Volpato a Torino, Spifferi a Milano, ...e se piovesse a Padova e nel 2008 a Nizza invitata dalle curatrici del gruppo 317 presenta un dittico video in cui grazie a 700 disegni può proporre una videoproiezione ambientale. Dal 2007 si dedica anche alle installazioni pubbliche.Viene invitata a Quotidiana Aperta a Padova dove realizza una installazione acustico/ ambientale dedicata al compositore Giuseppe Tartini. Nel 2008 prepara per Murati Fuori a Viterbo un arredo urbano dal titolo: una città nell’aria. Per Milano sta preparando un progetto di video illuminazione per la fine del 2009. Ha ottenuto una menzione speciale per il Premio icona a Verona realizzando un lavoro fotografico su Ingrid Betancourt. Qui a Reggio Emilia invitata da Daniele De Luigi realizza una esposizione in cui rilegge l’immagine di un quartiere attraverso i suoi codici visivi ed emotivi.