Jean-Christophe Bailly
Nasce a Parigi nel 1949. Autore di una trentina di opere che trattano diversi generi, fatta eccezione del romanzo. Racconti, poesie, teatro e soprattutto saggi, senza contare numerose prefazioni e articoli in riviste. Dopo aver lavorato per molti anni nell’editoria, dal 1997 insegna alla l’Ecole nationale supérieure de la Nature et du Paysage a Blois dove dirige anche i Cahiers pubblicati dalla scuola (sei numeri pubblicati). Insegna inoltre alla Ecole Nationale supérieure de Photographie di Arles. Ultime opere pubblicate : Tuiles détachées, un racconto autobiografico edito da Mercure de France (2004) e Le champ mimétique, un saggio sulla costituzione dell’immagine della Grecia antica, delle edizioni du Seuil (2005), Le Versant animal (Bayard, 2007), L’Atelier infini (Hazan, 2007), L’instant et son ombre (Seuil, 2008), saggio sull’essenza della fotografia. Editi in italiano: L’Apostrofe muta, saggio sui ritratti del Fayum (Quodlibet, 1998), L’imagine assoluta, tempo e fotografia in «Del contemporaneo» (Bruno Mondadori, 2007).