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CLAUDIO MAGRIS

Claudio Magris, nasce a Trieste il 10 Aprile 1939. Studia a Torino e in varie università tedesche e nel 1962 si laurea all'Università di Torino in Lingua e Letteratura Tedesca. Dal 1968 è docente di Lingua e Letteratura Tedesca prima presso l'Università di Torino poi a Trieste; riceve numerosi riconoscimenti all’estero dove tiene conferenze e lezioni in diverse Università europee ed americane. Fin da giovane si impone all’attenzione del mondo letterario con l’opera Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna (1963), qui Magris analizza la letteratura del nostro secolo, in particolar modo quella mitteleuropea e scandinava, come metafora della crisi della civiltà moderna. Seguono altri saggi e studi critici tra cui Tre studi su Hoffmann (1969), Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), Trieste. Un'identità di frontiera (1982), Itaca e oltre (1982), L'anello di Clarisse (1984). Esordisce nella narrativa con Illazioni su una sciabola (1984) cui segue nel 1986 Danubio, da molti considerato il suo capolavoro, grazie al quale vince il Premio Bagutta nel 1987. Microcosmi (1997) viene premiato al Premio Strega lo stesso anno. Seguono il Premio Letterario Giuseppe Acerbi - Premio Speciale per la Saggistica (1999) e il  Premio Chiara alla carriera (1999). Nel 2005, simile al cieco Omero, Claudio Magris raccoglie le tante voci che popolano la narrazione e cerca pazientemente di ordinarle e unificarle nel poema Alla cieca (2005). Lo stesso anno esce L’infinito viaggiare, una raccolta di brevi scritti di viaggio, ricordi e appunti. Ha scritto diversi saggi su Hofmannsthal, Canetti, Rilke, Musil, Svevo, Kraus, Kafka, Bernhard, Hesse, Borges. Inoltre ha tradotto opere di Ibsen, Kleist, Schnitzler, Büchner. Scrive per il Corriere della Sera e per numerose riviste e giornali europei come recensore e saggista. E’ senatore della Repubblica nella XII Legislatura (1994-1996).