“Saluta La Dia”, da un’iscrizione dedicata al vivere il momento e trascorrere la vita come un verso
ascoltare il vibrare di un’effimera voce /
significa trovarsi al centro del presente /
come accade con la complessità e le sfaccettature della natura, la feconda concezione del nulla, dell’inesistenza fa fiorire una stupenda opportunità.
“la luce”, ciò di cui una fotografia si appropria,
il risultato ultimo dei colori che, spontaneamente, portano a vibrare una qualunque fonte di luce naturale.
Luce che passa poi all’immagine come donata, una sorgente.
Un verso che ti risuona nel cuore e sprigiona le tue voci interiori.
Il cuore diviene così un’arte, ha una voce per seguire questa concezione e condividerla.
Il pensiero che sia lo slancio la linfa della natura umana.
Come quando il mio spirito avventuroso è arrivato, non ero altro che un pellegrino dell’amore, proteso a divorare queste ore d’amore fiorito.
(Mark Borthwick - 2010)
“Saluta La Dia”
Is an image,
Of translayion giv`ing forth ay vibraytion
(An image that has no `know`ing)
“un`known”
There for give`s in
As ay giv`in
As in ay gift
That flower`s to devour these hour`s
Is the vertue of ay salutaytion
There for eye salute` the day
An her light that eminently lead`s the way
Mark Borthwick (Londra, 1966) vive e lavora a New York. Considerato uno dei più influenti fotografi della sua generazione ha scattato per tutti i più influenti magazine (“i-D”, “Interview”, “Vogue”, “Liberation”, “Purple”, “Self Service”, “Another Magazine”, “The Face”...) e designer (Martin Margiela, Comme des Garcons, Yohji Yamamoto, Hussein Chalayan, Nike, Bless).
A metà strada fra un fotografo di moda anticonformista e un artista che "casualmente" ha a che fare con la moda, Borthwick ha decisamente segnato il suo tempo, lanciando un nuovo modo di approcciare la fotografia fashion, creando una sua poetica fatta di scatti intimi ed analogici, spesso sovraesposti, in cui gioca nei rimandi fra natura, capo, persona, luce.
La maggior parte di tali esposizioni ha carattere collettivo, tali ritrovi sono il modo di instillare un’energia che, con la sua vicinanza alle persone riprese in casa loro, mentre cucinano, suonano oppure ascoltano musica, arriva al momento opportuno per riunire la gente ed ispirare tutti ad aggregarsi, a divenire parte del gruppo… In questo modo il concetto di vita come arte, arte dei singoli, riceve autentica linfa vitale... e ne trasuda energia condivisa e compartecipata da tutti… con il loro impegno.
Le sue mostre sono caratterizzate da un approccio naif ed hippie, in cui l'artista fa performance musicali ed happening, coinvolgendo altri musicisti e la collettività in genere.
Nel corso della sua carriera, Borthwick ha scattato il “who's who” della scena creativa internazionale: Bjork, Patti Smith, Chloe Sevigny, Kim Gordon, Cat Power, Dash Snow, Maurizio Cattelan, Sinead O'Connor sono solo alcuni degli artisti ripresi nel corso di una carriera ventennale.
Ha recentemente pubblicato per Rizzoli USA il volume “not in fashion”, testimonianza imprescindibile della sua arte avantgarde, espressa anche tramite poemi e collage.
Ha esposto in tutto il mondo: Haus der Photographie Deichtorhallen, Amburgo; Fotomuseum Winterthur; Colette, Parigi; Viaux Gallery for Fashion Photography e Gallery Neu a Berlino; Half Gallery e Journal, New York, Mameg, Los Angeles.
Numerose le mostre in Giappone attraverso la sua galleria Junko Shimada.
Info Chiostri di San Domenico - Sala delle carrozze
Via Dante Alighieri 11 - Reggio Emilia
Tel. 0522 451152, 0522 456249, 0522 456635, 0522 456448
Biglietto unico per accedere a tutte le mostre: 10 €. Riduzione: 7 €
Orari
Inaugurazione: venerdì 7 maggio 2010 alle 19.00
Aperto il 7 maggio dalle 19.00 alle 24.00; sabato 8 e domenica 9 maggio dalle 10.00 alle 23.00.
Dal 10 maggio al 13 giugno aperto da martedì a venerdì dalle 20.00 alle 23.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 23.00. Chiuso lunedì.
Aperto la mattina su richiesta per le scuole.
Il 12 giugno mostre gratuite in occasione della Notte Bianca dalle 21.00 alle 02.00.