Alessandra Spranzi

Alessandra Spranzi è nata nel 1962 a Milano, dove vive e lavora. Inizia a lavorare nei primi anni Novanta. Utilizza la fotografia e il video con progetti ogni volta diversi per raccontare una visione altra o alterata della realtà e il nostro stupore di fronte ad essa, sia con la messa in scena o il prelievo di pezzi di realtà che con materiale d'archivio, su cui interviene. Registra un processo, un gesto che trasforma il senso e la nostra conoscenza delle cose, risvegliando l'enigma e l'altra faccia del visibile, l'invisibile.
Come scrive Jean Piaget: "Quando il gesto perde il suo primo significato e diventa efficace per se stesso, allora diventa magico".
Le sue più recenti mostre personali: Selvatico (o colui che si salva) nel 2008 e Cose che accadono nel 2005 alla galleria Fotografia Italiana di Milano; La donna barbuta alle gallerie Drantman di Bruxelles e Emi Fontana di Milano nel 2001. Ha partecipato a numerose esposizioni fra cui: nel 2009 Da Guarene all’Etna 1999-2009 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, e Terzo paesaggio, Gam, Gallarate; Nessun onda può pettinare il mare, galleria Fotografia Italiana, Milano nel 2008; Storie immaginate, luoghi reali nel 2007 presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo; Italian Camera all' Isola di San Servolo, Venezia, nel 2005; On Air. Video in onda dall’Italia alla Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone, nel 2004; In natura, X Biennale di fotografia di Torino nel 2003.
Ha realizzato diversi libri, fra cui Selvatico (o colui che si salva), Cose che accadono e Tornando a casa
È docente di Fotografia alla Nuova Accademia di Belle Arti e all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano.