Da sempre nel cibo, nelle modalità della sua preparazione, è custodita una componente significativa dell’identità di ogni comunità, e in particolare della nostra che a esso è particolarmente legata.
Attraverso il cibo, con l’arte culinaria, si seduce, si manifestano gli affetti, ci si prende cura dei propri cari, si sublimano angosce e nevrosi. Attorno alla tavola si celebrano le ricorrenze, si festeggiano i successi e si esorcizzano le delusioni; si evocano i ricordi, nascono i progetti, i tradimenti e, persino, le rivoluzioni.
Insomma, molte delle vicende umane sono segnate, più o meno consapevolmente, dal nutrimento e dalla tavola ben al di là delle necessità fisiologiche. Il cibo è materia altra, un humus fisico e psicologico nobile che si è forgiato nella storia locale ed è capace di toccare la comunione dell’essere come poco altro riesce. La sua natura si rivela molteplice, ma l’identità profonda, la sua essenza più intima, risiede immutata nel rispetto del tempo e, paradossalmente, della vita. Si tratta di un linguaggio poetico capace di innescare sinapsi emotive virtuose in cui un “significante” trascende a più “significati”. Ma perché questo avvenga, perché le singole note diventino melodia per i sensi e per la mente, i substrati alchemici devono reagire, si deve compiere, con devozione e secondo antichi dettami, il rito della preparazione.
Gli ingredienti cromatici, l’impasto materico e luminoso e le inquadrature sensibili all’anima dei particolari di queste immagini raccontano, con intimità e a bassa voce, delle procedure e delle pozioni attraverso cui prendono vita, rinnovandosi nel tempo, questi incantesimi.
Luca Gilli vive a Cavriago (Reggio Emilia). Laureato in scienze naturali all’Università di Parma, da diversi anni lavora come fotografo sviluppando la propria ricerca attraverso la realizzazione di progetti specifici. Ha esposto i suoi lavori in mostre collettive e personali in Italia e all’estero, in particolare in Francia, ad Arles e Lione, nonché pubblicato alcuni servizi su prestigiose riviste. I suoi progetti fotografici hanno ricevuto un sostegno importante dall’amico Vasco Ascolini. Nel 2004 è stato invitato a presentare la sua ricerca alla proiezione L’Ecole Photographique de Reggio Emilia organizzata da Gens d’Images alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi. L’associazione ECUME, Echanges Culturel en Méditerranée, di Marsiglia lo ha invitato, nel novembre 2005, a partecipare all’Atelier de création Photographique sur la ville al Festival Méditerranéen d’Alexandrie: photo, musiques, cinéma. I lavori dell’atelier sono stati esposti al Musée Mahmoud Saïd ad Alessandria. Nello stesso anno l’Istituto Italiano di Cultura del Cairo gli ha dedicato un’importante esposizione personale. Sue fotografie fanno parte delle collezioni permanenti della Bibliothèque Nationale di Parigi, del Musée de la photographie a Charleroi, della Kunstbibliothek di Berlino, del Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo, del Musée Réattu di Arles, dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, del Thessaloniki Museum of Photography di Salonicco, della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, del Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Lestans e della collezione Italo Zannier a Venezia. In questi anni ha realizzato alcune pubblicazioni fotografiche personali e sintesi di suoi lavori sono presenti nei cataloghi di diverse esposizioni collettive.
In Francia è rappresentato dalla galleria Vrais Rêves di Lione.
Info Galleria Parmeggiani
corso Cairoli 1 - Reggio Emilia
Tel. 0522 456249 / 451152
Orari
Inaugurazione:
venerdì 6 maggio dalle 19.00 alle 24.00
Sabato 7 e domenica 8 maggio dalle 13.00 alle 16.00 e dalle 19.00 alle 23.00
Dal 10 maggio al 12 giugno aperto da martedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Biglietto unico per accedere a tutte le mostre: 10 €. Riduzione: 7 €