Piergiorgio Branzi

Fiorentino (1928), comincia a fotografare negli anni cinquanta ottenendo immediata notorietà in Italia e all'estero. E' considerato, assieme a Paolo Monti e Mario Giacomelli, uno degli innovatori dei codici linguistici della fotografia italiana. Collabora attivamente a "Il Mondo" di Pannunzio, registrando con le sue immagini la nascita convulsa della società di massa, il conformismo nei comportamenti della nuova borghesia, il graduale processo di omologazione consumistica. Nel 1960 è assunto in RAI, per la quale sarà corrispondente a Mosca e poi a Parigi. Nel '68 rientra a Roma come commentatore e inviato speciale del Telegiornale.
Dal 2007 sperimenta anche le possibilità della tecnica digitale, nella consapevolezza che sia destinata ad avviare un cambiamento nella pratica e nel codice linguistico di fare fotografia.